Frequenza cardiaca, cos’è e come usarla per allenarsi

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Per allenarsi e massimizzare i risultati senza sforzare troppo il cuore è necessario prendere in considerazione la frequenza cardica, cioè il numero di battiti che il cuore compie in un minuto. Si tratta di un valore che varia in modo naturale e che tende a crescere con l’aumentare dello sforzo.

Ogni singolo individuo, prima di fare sport dovrebbe definite la frequenza cardiaca massima. Per farlo si utilizzano diverse formule ma la più nota è quella di Cooper, in base alla quale la frequenza cardiaca massima si ottiene sottraendo la propria età a 220. Hai 30 anni: quindi la tua frequenza cardiaca massima corrisponderà a 190 battiti al minuto.

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Monitorare la frequenza cardiaca durante l’allenamento è importante perchè consente di capire se l’allenamento è davvero efficace. Infatti quando lo sforzo è inferiore al 40-45% della massima, per esempio, vuol dire che l’organismo non sta mettendo in atto quegli adattamenti benefici che è costretto a compiere quando si allena in modo efficace. Ma ci sono anche dei limiti che non bisogna assolutamente superare, a meno che non si pratichi sport a livello agonistico. In generale, è bene rimanere nella soglia tra il 65 e il 75% al massimo per allenarsi bene senza affaticare il cuore e mai bisognerebbe superare l’85% della frequenza cardiaca massima perché i rischi cardiovascolari potrebbero aumentare.

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La regola vale per tutti, non solo per chi ha particolari problemi di salute. Verificare il battito cardiaco è importante soprattutto quando si fanno sport con impegno cardiovascolare elevato, come corsa e ciclismo, canottagggio o ginnastica aerobica. Attenzione anche alla frequenza cardiaca che cambia troppo repentinamente perchè potrebbe essere una prima spisa di un’aritmia, condizione che va verificata e tenuta sotto controllo con l’aiuto di un cardiologo.

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