La distorsione rappresenta uno dei traumi più comuni a carico delle articolazioni che, nei casi meno severi, è guaribile nell’arco di pochi giorni se si presta attenzione alla zona colpita prendendosene cura nel migliore dei modi.
Solitamente la distorsione sopraggiunge a carico di articolazioni come ginocchio e caviglia, spesso non in asse con il resto del corpo e per questo costrette temporaneamente a sopportare l’intero perso della persona in una posizione inadatta che ne forza i limiti oltre quelli fisiologicamente consentiti.
Nella maggior parte dei casi la distorsione è un incidente abbastanza banale nel quale non si incontra la frattura di uno o più ossa. È importante distinguere però questo tipo di problema con la ben più complessa lussazione nella quale, invece, le estremità articolari non sono in grado di tornare nella loro sede originaria dopo il trauma.
Quando si è vittima di una distorsione, tra i primi e più evidenti sintomi avvertiti a livello locale troviamo ovviamente il dolore acuto dell’articolazione colpita che al tempo stesso diviene molto calda e spesso, nell’arco di qualche ora, si colora di violaceo a seguito dell’edema dovuto al versamento di sangue nella zona circostante. Cosa fare quindi quando inavvertitamente si mette il piede in fallo ed arriva una distorsione? Vediamo insieme come comportarsi per tentare di ridurre il disagio al minimo.
- Sollevare l’arto ed evitare di caricarvi ulteriore peso
Quando la zona colpita da distorsione è un’articolazione degli arti inferiori, come nel caso di caviglia o ginocchio, la prima cosa da fare è evitare di poggiare la gamba a terra e di sovraccaricarla ulteriormente col peso del corpo. In questo modo, oltre ad evitare un dolore ancora più acuto, si cerca di non peggiorare la situazione;
- Posizionare del ghiaccio sulla zona colpita
Il ghiaccio rappresenta il primo e più efficace rimedio d’emergenza in caso di distorsione. La sua duplice funzione è infatti quella di lenire in parte il dolore causato dalla storta (notoriamente il ghiaccio rappresenta un blando anestetico sempre utile per i piccoli traumi) e al contempo ridurre l’edema causato dalla rottura di alcuni capillari. In commercio sono disponibili utili confezioni spray per nebulizzare il prodotto in maniera mirata sulla parte da trattare. In alternativa, è possibile utilizzare il classico ghiaccio del freezer avendo cura, però, di riporlo prima in un canovaccio o in un sacchetto di plastica evitando in ogni caso di farlo entrare a diretto contatto con la cute;
- Fasciare l’articolazione
Dopo aver applicato il ghiaccio sulla parte per un tempo non inferiore ai 15-20 minuti, è il momento di fasciare la zona vittima di distorsione per tenerla il più possibile ferma e stabile. Una fasciatura ben fatta dovrebbe essere stretta al punto giusto ma mai troppo da compromettere la circolazione nella zona colpita. Solo in questo modo il recupero dalla distorsione potrà essere efficace e soprattutto più rapido;
- Applicare periodicamente una crema antidolorifica
Nel periodo di recupero, oltre alla fasciatura, è importantissimo ricordare di applicare circa 3 – 4 volte al giorno, per almeno 4 giorni dalla distorsione, una crema antidolorifica che aiuti nella ripresa dell’articolazione accelerando il processo di guarigione. Le migliori soluzioni attualmente in commercio sono quelle che uniscono in un solo farmaco sostanze antidolorifiche ed altre antinfiammatorie in modo da curare il problema alla radice. Il prodotto, in crema, gel o pomata, va solitamente applicato con movimenti circolari lenti e mai troppo pressanti in modo da permettere all’epidermide di assorbire naturalmente le sostanze benefiche. Tra i farmaci utili allo scopo è possibile utilizzare ad esempio la crema Lasonil che, grazie alla sua capacità antinfiammatoria ed antidolorifica, è in grado di trattare il dolore riducendolo in tempi considerevolmente più brevi.
La distorsione è passata. E ora?
È importante ricordare che le persone che hanno avuto una distorsione sono solitamente più sensibili nella zona colpita anche per molto tempo dopo l’incidente. Per questo motivo è necessario non forzare l’articolazione anche nelle settimane successive ed indossare calzature comode ed idonee al percorso da fare. Per le lunghe passeggiate, magari nei boschi, bando quindi a scarpe aperte, fasciate sulla caviglia o con un accenno di tacco. Molto meglio optare per una calzatura da passeggio rinforzata, con suola appositamente studiata per i percorsi off-road e con un plantare sicuro e confortevole.