Additivi alimentari, come ridurre il consumo

Sono considerati additivi le sostanze utilizzate solo per migliorare le qualità organolettiche di un alimento, il che, tradotto, equivale a prendere in considerazione gli spetti legati al gusto, al sapore, all’aspetto, all’odore oppure al tentativo di conservare il più a lungo possibile le caratteristiche chimiche e fisiche dell’alimento stesso.

Gli additivi sono suddivisi in diverse categorie determinate a seconda della loro azione: esistono i conservanti, gli acidificanti, i coloranti, gli antiossidanti e così via. In etichetta vanno indicati con il nome della loro categoria di appartenenza, seguito a ruota dal nome specifico o dal numero assegnatogli dalla Cee, preceduto dalla lettera E.

Nessuno sa elencare con precisione quali possano essere nel lungo periodo le conseguenze degli additivi alimentari sull’organismo. Ed è questo uno dei motivi per i quali gli esperti consigliano di ridurre al massimo, per quanto possibile, i prodotti alimentari che contengono additivi.

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I benefici del magnesio

Quanti e quali benefici garantisce il magnesio? Più di uno, visto che le sue proprietà sono un toccasana per corpo e mente. Si cominci dal principio: il magnesio è un minerale che nel corpo umano si ritrova prevalentemente a formare e costituire, insieme al calcio e al fosforo, quello che si è soliti chiamare tessuto osseo.

Oltre a ciò, che costituisce una sorta di biglietto da visita, il magnesio è fondamentale per l’attività di tutte le cellule e per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e dei muscoli, ivi compreso l’organo motore che è il cuore. Ancora: insieme a potassio e calcio, gioca poi un ruolo importante anche nel regolare la pressione sanguigna, visto che è garanzia di prevenzione dell’ipertensione.

Quantità? Dosaggio? Il dato dal quale partire è che il fabbisogno individuale giornaliero ammonta, se si prende a riferimento l’uomo adulto, a 150-500 mg. Tali valori sono per la verità facilmente raggiungibili attraverso il rispetto di una dieta varia ed equilibrata.

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Il latte aiuta il cervello e la memoria

Bere latte per aiutare la memoria: è il risultato di uno studio americano portato avanti dagli scienziati dell’università del Maine, secondo cui la bevanda sarebbe vera e propria benzina per il cervello, poiché berne un bicchiere al giorno significherebbe tenere allenata la mente.

Non solo: tra le virtù immediatamente attribuibili al latte vi sarebbe anche quella di migliorare la memoria e, tesi questa che andrà analizzata in maniera più approfondita, potrebbe contribuire a prevenire o a rallentare il decadimento neurologico.

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Le proprietà della soia

Conoscere le proprietà dei cibi è il primo passo per capire quali e quanti benefici possano gli stessi apportare al corpo umano. Arriveremo pian piano a conoscere i principi di molti alimenti che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni e di quelli che, al contrario, entrano a far parte del nostro quotidiano solo in occasioni sporadiche.

Tra i tanti cibi che meritano un richiamo particolare, vi è senz’altro la soia sebbene la stessa non appartenga, per tradizione e divulgazione, a quella che è l’alimentazione che più ci caratterizza e che più propriamente chiamiamo dieta mediterranea.

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Bere acqua o bibite fatte in casa con frutta fresca

Quando abbiamo sete, alle feste, in vacanza, con gli amici, fuori casa, tendiamo a ingurgitare sempre più bibite, di gran lunga preferite alla semplice acqua, perchè sfiziose al palato, frizzanti, colorate, di buon sapore e sempre fresche.

Ogni anno ne nascono di nuove e la pubblicità ce ne parla tutti i giorni, ma cosa sono e quanto ci fanno bene? Le bibite sono bevande artificiali, senza alcool, ottenute aggiungendo all’acqua naturale o gasata altri ingredienti, specifici per ogni tipo di bevanda.

Ad esempio la cola contiene, sciolti in acqua,  tanto zucchero (10.6g/100ml), anidride carbonica, coloranti, acidificanti e aromi (tra cui caffeina). Invece, l’aranciata, la limonata e il pompelmo contengono, sciolti in acqua, succo d’arancia/limone/pompelmo (12%), tanti zuccheri (12.2g/100ml), anidride carbonica, acidificanti, aromi, conservanti, antiossidanti e coloranti. Simili sono altri numerosi esempi di bibite molto famose e consumate.

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Alimenti per combattere l’ansia

L’ansia è un senso di apprensione e d’inquietudine, che diventa una vera e propria malattia quando l’effetto emotivo è sproporzionato, eccessivo rispetto alla causa che lo determina, oppure si protrae per molto tempo; in ogni caso, l’ansia è sempre espressione di una sofferenza profonda.

Numerosi studi hanno evidenziato che l’ansia è spesso correlata a carenze nutrizionali.

Un ridotto apporto alimentare di magnesio, di vitamina C e di vitamine del gruppo B, in particolare di vitamina B6 , possono ridurre l’efficienza del sistema immunitario e delle normali reazioni organiche, rendendo più vulnerabili alle malattie cardiovascolari e tumorali, ma anche influenzando l’umore e le sensazioni.

Gli alimenti che possono essere di particolare aiuto sono:

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Incidenza del movimento e dell’alimentazione sulle articolazioni

Introdurre un discorso che abbia per filo conduttore le articolazioni vuol dire, inevitabilmente, finire a parlare dell’importanza che rivestono l’attività fisica e l’alimentazione per la vita di un essere umano.

Le articolazioni sono gli ingranaggi che collegano tra loro le ossa dello scheletro e permettono che i movimenti del corpo possano articolarsi al meglio. In tal senso, sono più di una le malattie infiammatorie che colpiscono più frequentemente le articolazioni e le più diffuse sono l’artrite, l’artrosi  e l’artrite reumatoide.

In tal senso, va immediatamente detto che l’alimentazione – ed è questo dato certificato da innumerevoli studi riconducibili a luminari della scienza e della medicina – può essere di notevole aiuto nella prevenzione e nella cura delle malattie articolari.

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Le regole dello sportivo, dieta e attività fisica

L’alimentazione, come più volte abbiamo ripetuto, è un fattore di fondamentale importanza per chi pratica attività sportiva. Lo sportivo deve mangiare in modo moderato e vario, dando la preferenza ad alimenti ricchi di fibre e limitando il consumo di grassi.

La dieta quotidiana deve strutturarsi sulla base di prodotti naturali e nutrienti: legumi e verdure, pasta e pane integrale, frutta fresca, niente condimenti elaborati, carne e pesce quattro volte alla settimana, alternati a formaggio fresco e uova, il tutto in quantità moderata.

Particolarmente significativa – e consiglio di tenere sotto controllo questo aspetto per nulla secondario – è l’assunzione di bevande, che devono essere ingerite proporzionalmente alle reali esigenze dei tessuti.

Se è sconsigliabile bere mentre l’organismo è sotto sforzo, è invece doveroso reintegrare i liquidi persi, dopo averlo compiuto. Questi sono alcuni piccoli consigli da mettere in pratica per chi compie dell’esercizio fisico:

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Rinuncio ai carboidrati di pasta, pane e patate?

Alla ricerca di false credenze relative a dieta e alimentazione, proviamo oggia a capire quale tipo di fondamento abbiano le convinzioni secondo cui, per dimagrire, occorra rinunciare in maniera definitiva al consumo di pane, pasta e patate. Dovessi risponedere con una affermazione lapidaria, direi immediatamente no.

Non serve nessuna rinuncia. Ed ecco perché: se consumati in quantità adeguate, questi alimenti, che contengono soprattutto carboidrati complessi (amido), garantiscono la copertura di buona parte del fabbisogno energetico dell’organismo, senza apportare grassi, che sono i veri responsabili dell’aumento del peso, quando consumati in eccesso.

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La dieta a zona

Partiamo da una citazione che introduca la dieta a zona:

“La zona non è una dieta, ma un programma alimentare finalizzato al controllo ormonale.” (Barry Sears, 2004)

Si basa su quattro principi fondamentali che vado or ora a illustrare:

  1. equilibrio insulina- glucagone;
  2. rapporto 40/30/30  (carboidrati/proteine/lipidi);
  3. regolazione della produzione di eicosanoidi “buoni” e “cattivi”;
  4. attività fisica.

Sears, dicevamo: egli afferma che gli eccessi di insulina favoriscono a un tempo un aumento del peso; un calo delle prestazioni fisiche, un aumento dell’appetito.

L’equilibrio ottimale dei due ormoni insulina (secreta in risposta all’assunzione di carboidrati) e glucagone (secreto in risposta al consumo di proteine) permetterebbe di ottenere numerosi benefici quali (in elenco):

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Prevenire l’osteoporosi con alimentazione e attività fisica

Il rischio osteoporotico è’ la condizione in cui si ha una rarefazione dell’osso che diventa poroso, quindi, più fragile. Per prevenire la patologia dell’osteoporosi, diffusa soprattutto nelle donne in menopausa, è importante fare attenzione ad alcune norme:

  • garantire un buon apporto di calcio sin dall’età dello sviluppo ed aumentarlo in periodi cruciali della vita come gravidanza, allattamento e menopausa. Il fabbisogno di calcio è: 800 mg/die per la donna adulta e 1500 mg/die per la donna in menopausa. Questo apporto deve essere garantito dall’assunzione giornaliera di alimenti ricchi di calcio e dall’acqua che consumiamo quotidianamente che deve contenere almeno 300mg/l di calcio;
  • garantire un buon apporto di vitamina D attraverso una corretta alimentazione (tonno, salmone, tuorlo d’uovo, latte) e una regolare esposizione ai raggi solari. Il quantitativo giornaliero raccomandato è di circa 3μg/die (10μg/die durante la gravidanza e l’allattamento);

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La dieta vegetariana e i vegani

La dieta vegetariana viene seguita per convinzioni che possono essere religiose, filosofiche, ecologiche o salutistiche. Il vegetariano elimina: carni, pesci, crostacei, molluschi, lardo e persino formaggi prodotti con cagli animale. Tra quelle seguite, le principali diete vegetariane sono:

  • le diete vegane: escludono tutti gli alimenti di origine animale, compresi latte e yogurt, uova e miele;
  •  le diete latto – vegetariane: prevedono il consumo di alimenti di origine vegetale e di prodotti caseari;
  • le diete latto-ovo-vegetariane: prevedono il consumo di alimenti di origine vegetale, di prodotti caseari e uova, che non siano fecondate;
  • le diete vegane restrittive: ancora più selettive, consentono solo il consumo di pochi alimenti di origine vegetale ( tra queste vi sono le diete macrobiotiche).

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Dieci consigli per tenersi in forma

Ve ne sarebbero a iosa, da sfornare uno dietro l’altro: i consigli per conservare una condizione di salute e di forma ottimale si sprecano e abbracciano in maniera evidente contesti che lambiscono le macroaree dell’alimentazione e dell’attività sportiva.

Non è difficile provare a vivere  in modo sano e cercare di garantirsi una longevità significativa: impensabile tener conto delle eccezioni e degli imprevisti, certo, ma vi è più di un accorgimento che – intrapreso quale stile di vita e abitudine quotidiana – consente di inserirsi nel percorso del benessere.

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Anoressia e bulimia

Anoressia e bulimia. Argomento delicato e, come tutte le volte in circostanze simili, mi sento in dovere di ribadire un concetto universale: che siano i professionisti in materia e i competenti a entrare nel merito della faccenda e – di contro – consiglio vivamente a ciascuno di affidarsi completamente solo alle parole di un medico.

In questa circostanza si intende giustappunto avvalersi del contributo della medicina per tracciare in maniera generica le caratteristiche dei disturbi legati all’alimentazione, che sono diversi e hanno cause differenti. Parleremo di due tra i più frequenti, che sono l’anoressia e la bulimia, senza la presunzione di avanzare indicazioni nè cure.

Scelgo di accompagnare con la foto di Kate Moss per due motivi: il primo è oggettivo, visto che la modella è stata spesso associata all’anoressia. Il secondo – e ci tengo parecchio a dirlo – sta nel fatto che i modelli di riferimento, per i giovani soprattutto, non spesso sono modelli di vita. E, spiace per la bella Kate, credo sia uno degli esempi di quanto appena detto.

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